Studio Catelli
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80131 Napoli (NA)
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La calcolosi delle vie urinarie è una patologia che ha un’incidenza del 4-5% nella popolazione adulta e può costituire una condizione invalidante per il paziente e dispendiosa per i costi relativi alle spese mediche sostenute dal sistema sanitario nazionale annualmente.
Vi è una lieve prevalenza del sesso maschile, la fascia d’età maggiormente colpita è tra i 35 e i 60 anni
Esistono varie condizioni che possono predisporre alla calcolosi urinaria:
La calcolosi urinaria si distingue in: renale (cira il 60%), in cui ad essere interessati sono i reni mono o bilateralmente. Ureterale (circa il 30%), costituisce la forma maggiormente pericolosa a causa dell’idronefrosi che si può generare con conseguente screzio renale. Vescicale (circa il 10%).
Il sintomo più classico della calcolosi urinaria è rappresentato dalla colica renale, descritto come un dolore estremamente intenso, a rapida e brusca insorgenza che si irradia dalla regione dei lombi fino al testicolo o alle grandi labbra omolaterali (dello stesso lato del rene interessato). In genere la colica renale è sostenuta da calcoli di dimensioni comprese tra 0,5 e 1,5 mm che interessano l’uretere. Spesso si associano anche sintomi di natura vegetativi (per attivazione dei sistemi simpatico e parasimpatico), come nausea, vomito e diarrea. Nei casi più gravi può essere presente anche febbre, come conseguenza di un interessamento infettivo del parenchima renale (nefrite). È possibile osservare sintomi di natura urinaria come pollachiuria (elevata frequenza), stranguria (bruciore minzionale), ematuria (sangue nelle urine). Può rendersi necessaria l’ospedalizzazione in quanto i comuni antidolorifici e antiinfiammatori non risolvono la sintomatologia dolorosa.
Quando la calcolosi interessa il rene o il calcolo sia di vecchia data la sintomatologia può essere meno intensa e corrisponde a un senso di peso in regione lombare o sovrapubica. Il dolore tende a risolversi con l’assunzione dei comuni antidolorifici.
È fondamentale la visita dell’urologo e l’esecuzione di determinate manovre diagnostiche (Manovra di Giordano). L’esame clinico va sempre integrato con diagnostica di imaging:
La terapia della calcolosi urinaria si divide in terapia medica espulsiva, terapia conservativa con litotrissia extracorporea, terapia chirurgica.
La terapia medica consiste nell’assunzione di farmaci antiinfiammatori per via orale e iniettiva e antiedemigeni. Può essere utile somministrare citrato di potassio o sodio bicarbonato in modo da mantenere il PH urinario verso valori più alcalini e rendere i calcoli più “solubili”, ma in generale questo approccio è limitato a una percentuale minore di pazienti (calcosi uratica, calcolosi cistinica).
Litotrissia extracorporea (ESWL): è una procedura non invasiva, con tasso di complicanze relativamente basso. Trova indicazione nelle calcolosi di dimensioni complessive inferiori ad 1 cm di diametro massimo, renali e ureterali. Non ha indicazione nella calcolosi vescicale.
Terapia chirurgica, si divide in:
Eseguo interventi chirurgici in strutture accreditate con Il SSN. Ricevo per appuntamento presso diversi ambulatori a Ischia, Napoli e Caserta. È possibile contattarmi tramite segreteria o direttamente via whatsapp.
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